La fontana della Madonna di Loreto e l’impiego dei marmi veronesi

Davide Righini

Abstract


La data di realizzazione e la paternità della fontana della Madonna di Loreto, progettata dagli architetti pontifici Giovanni Fontana e Carlo Maderno, sono punti ancora incerti nelle vicende costruttive del celebre manufatto. Attraverso l’analisi dei pagamenti per i lavori di realizzazione dell’acquedotto della città marchigiana, vengono delineate la fasi costruttive della fontana. L’estrazione e la lavorazione del marmo ‘rosso di Verona’, pagato da Alberto Valier vescovo di Verona, vennero affidate nel 1613 al lapicida veronese Biagio Olivieri, già operante a Loreto. Le pietre lavorate viaggiarono su barca da Verona a Recanati da dove, proseguendo via terra, raggiunsero Loreto, dove furono assemblate dall’architetto Giovanni Branca nell’estate 1616. Si procedette in seguito alla realizzazione della decorazione bronzea, conclusa nel 1622. Il confronto stilistico con analoghe fontane romane conferma la paternità del progetto agli architetti Fontana e Maderno.

Parole chiave


Marmo veronese; Madonna di Loreto; Biagio Olivieri scalpellino; Giovanni Fontana architetto; Carlo Maderno architetto; Giovanni Branca architetto

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