Il progetto di Andrea Palladio per villa Sarego di Santa Sofia di Pedemonte: problemi interpretativi

Federica Tommasi

Abstract


I problemi interpretativi che da decenni impegnano gli storici dell'arte nella decifrazione di questo originale progetto palladiano traggono nuovi elementi dai recenti restauri che hanno messo in luce un muro trecentesco inglobato nella fabbrica esistente. Alcune incongruenze tra progetto e realizzazione si spiegano dunque con la necessità di riutilizzare strutture pregresse. Il saggio si sofferma su un'analisi formale della tavola che illustra la villa nei Quattro libri di architettura, proponendo, con l'ausilio di renderings realizzati al computer una serie di ipotesi compatibili con la rappresentazione originale, che evidenzia molte lacune. Viene adottata una metodologia analitica tramite lo scorporo dei singoli elementi: per il fronte si propone un possibile corpo di fabbrica avanzato, secondo una tipologia molto diffusa nel catalogo palladiano. Per quanto riguarda le barchesse, rispetto all'adozione di una loggia impostata su pilastri ed archi si ritiene più plausibile la soluzione con colonne reggenti una trabeazione. Viene presa in esame la tipologia e la collocazione delle torri colombare previste da Palladio, sulla scorta della comparazione con altre ville dell'architetto. Illustrate le ipotesi avanzate da autori precedenti, quale Renato Cevese, si avanza la congettura che le torri potessero essere separate dal complesso, assumendo il ruolo di protezione di un cortile chiuso. Si coglie l'occasione per un breve approfondimento della fortuna goduta dalla torre colombara nel contesto della Valpolicella medievale. Passando all'esamina delle due sale contrapposte al piano nobile, vista la difficoltà della traduzione in alzato si suggerisce che la crociera indicata in pianta fosse una mera intenzione da verificare in fase costruttiva. L'esedra era probabilmente organizzata su unico loggiato scandito da colonne tuscaniche, mentre per l'esterno si condivide l'osservazione di Pane che ritiene conveniente l'adozione del bugnato come per le parti interne della villa.


Parole chiave


Andrea Palladio; Quattro libri di Architettura; Villa Serego di Santa Sofia; Ottavio Bertotti Scamozzi; Ville venete

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