La chiesa campestre di San Marco al Pozzo a Valgatara

Giuliano Sala

Abstract


Attraverso fonti archivistiche (in particolare le visite pastorali) confrontate con l’analisi dell’edificio e degli arredi superstiti, si ricostruiscono le vicende della chiesa di San Marco al Pozzo e le trasformazioni architettoniche avvenute nel tempo. Questa è documentata almeno dal 1249 col titolo di Santo Stefano, che dal primo Seicento muterà in San Marco, ma l‘architettura romanica dell’edificio originario (aula, facciata e campanile) potrebbe riportare anche al secolo precedente. Dalle visite pastorali la sappiamo cappella della pieve di San Floriano, quindi oratorio dipendente dalla parrocchiale di Valgatara. All’originaria architettura romanica riconducono la parte inferiore della facciata, l’unica aula e la torre campanaria; tra la fine del secolo XVI ed il principio del XVII si aggiungono le fabbriche della cappella sul lato di settentrione e del coro quadrangolare; successiva è la sopraelevazione dell’aula e della facciata. All’interno e sull’esterno permangono un brano d’affresco romanico, altri affreschi dei secoli XIV, XV e le due pale degli altari (secoli XVII e XVIII).

Parole chiave


Verona; Valpolicella; Marano di Valpolicella; Valgatara; Pozzo; Santo Stefano; San Marco

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