L’antico oratorio di San Michele arcangelo ad Arcé di Pescantina

Giuliano Sala

Abstract


Attraverso fonti archivistiche (in particolare le visite pastorali) confrontate con l’analisi dell’edificio e degli arredi superstiti, si ricostruiscono le vicende della chiesa di San Michele di Arcé e le trasformazioni architettoniche avvenute nel tempo. Questa è presente già agli inizi del XII secolo come possedimento dell’abbazia veronese di San Fermo Minore, quindi nel XVI secolo sarà concessa in livello alla Confraternita della Disciplina con sede nell’oratorio di san Rocco di Pescantina. Soppressa l’abbazia, la chiesa venne incorporata dalla Congregazione di San Filippo Neri che continuerà a darla in livello ai Disciplinati, finche la confraternita non sarà soppressa in seguito alle disposizioni napoleoniche. L’oratorio quindi divenne pubblico. L’edificio mostra ancora i caratteri dell’originaria architettura romana con facciata a capanna, unica aula e abside semicircolare; posteriori l’erezione della torre campanaria e l’apertura delle finestre sulla facciata. Sui conci dell’archivolto dell’ingresso laterale corre l’iscrizione sator arepo tenet opera rotas, interpretata come formula apotropaica. All’interno permangono affreschi del XIV secolo.

Parole chiave


Verona; Valpolicella; Pescantina; Arcé; San Michele; Confraternita della Disciplina; Abbazia di San Fermo Minore; Congregazione di san Filippo Neri; Formula del Sator

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