Perduti e ritrovati: i miliari della via Claudia Augusta da Arbizzano e Castelrotto in Valpolicella

Abstract

Due miliari della via Claudia Augusta in Valpolicella, scoperti negli anni Trenta e poi ritenuti perduti, sono stati ritrovati nel 2020 durante ricognizioni e riordino degli archivi al Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona. Il primo miliario, da Arbizzano di Negrar, presenta una doppia indicazione miliaria e un riferimento a P(ado), interpretato come capolinea della via. Il secondo, da Castelrotto di San Pietro in Cariano, riporta due dediche imperiali: una a Massenzio e l’altra a Crispo, Liciniano e Costantino II. Uno studio archivistico e bibliografico ha ricostruito la storia dei miliari. In particolare, la rilettura critica dei documenti ha identificato il luogo di rinvenimento del miliario di Arbizzano presso villa Prini (ora Fedrigoni Chiaia) e quello del miliario di Castelrotto presso la corte Galvanini. Inoltre, una nuova lettura dell’iscrizione a Massenzio ha chiarito che le lettere inizialmente interpretate come a V(erona) sono parte del titolo Aug(ustus). Lo studio si conclude con un’ipotesi sull’ubicazione originaria dei cippi, considerando recenti ricerche sul percorso della via Claudia Augusta in Valpolicella. L’identificazione di più tracciati antichi, potenzialmente attribuibili alla via, suggerisce di affiancare alle località consolidate in letteratura — presso Nassar per Arbizzano e Corrubbio per Castelrotto — nuove ipotesi di ubicazione lungo un possibile percorso più settentrionale della strada.