Un’Arte «nuovamente istituita»: i biavaroli a Verona tra XVII e XVIII secolo

Valeria Chilese

Abstract


Nata in pieno XVII secolo a Verona, l’arte dei biavaroli fatica a ritagliarsi un proprio spazio autonomo di manovra. Se da un lato, infatti, il governo cittadino appoggia la nascita di nuove corporazioni – caldeggiata, a metà xviii secolo dagli anziani delle Arti – dall’altra le organizzazioni già esistenti guardano con sospetto alla possibile erosione di una serie di prerogative e vantaggi sino a questo momento loro riservate. È il caso, in particolare, di pistori (fornai) e molinari (mugnai), corporazioni che fino a questo momento avevano gestito in esclusiva la vendita di legumi e cereali, affidata ora – almeno in parte – alla nuova corporazione. Attraverso suppliche, processi, richieste di precisazioni, la nuova arte prova con fatica a definire il proprio ambito, in un contesto urbano – quello che segue alla terribile pestilenza degli anni Trenta del xvii secolo – in fase di ridefinizione e riorganizzazione.


Parole chiave


Corporazioni; Annona; Pistori; Panettieri; Fornai; Molinaroli; Mugnai; Biavaroli; Biade; Cereali; Legumi; Verona; Età moderna

Full Text

PDF

Refback

  • Non ci sono refbacks, per ora.


Copyright (c) 2024 Valeria Chilese

URLdella licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.it



______
Studi Veronesi
Online ISSN 2532-0173
Print ISSN 2531-9949
Via Vaio, 27 - 37022 FUMANE (VR) - redazione@veronastoria.it