«Giusto essendo che impedite ai benestanti le vendite al minuto»: conflitti tra Arte degli osti e nobiltà a Verona nel corso del XVIII secolo
Abstract
Nel 1755 Orsola Boschetti viene sorpresa a vendere vino senza aver ottenuto una regolare licenza. Il cavaliere prefettizio Zuanne Ramponi raccoglie testimonianze contro di lei e le deposita presso la Cancelleria fiscale di Verona, verosimilmente in previsione di un processo. La vicenda diviene il punto di partenza per un’analisi della conflittualità esistente tra l’arte degli osti e i nobili veronesi: i primi, attenti a preservare i diritti di vendita; i secondi intenzionati ad erodere spazi, sia per il rifornimento delle botteghe cittadine che per la vendita al dettaglio.
Parole chiave
Corporazioni; Osti; Vino
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