Giochi di specchi. Romeo e Giulietta tra istoria e novella nella Verona del XVIII secolo (terza e ultima parte)
Abstract
La terza parte di Giochi di specchi affronta la memoria veronese di Romeo e Giulietta negli ultimi due decenni del XVIII secolo. Uno sguardo sulle fonti scritte inglesi, francesi e tedesche evidenzia come la tomba dei due amanti fosse, tra gli anni Ottanta e Novanta del Settecento, ormai nota a livello europeo, mentre si iniziavano a cercare riferimenti per individuare la casa di Giulietta (che sarebbe stata poi identificata nel 1820 nell’attuale ubicazione, lo Stallo del Cappello). Numerosi resoconti di viaggio inglesi assicurano che già negli anni Novanta del Settecento la tomba fosse una meta frequentata del Grand Tour: i “turisti” vi venivano condotti dalle guide locali, che ne raccontavano la storia. Anche le fonti veronesi, dopo il silenzio dei decenni centrali del secolo, tornano ora a occuparsi di Giulietta. Il racconto della storia dei due amanti nell’Istoria di Verona di Alessandro Carli, l’adattamento teatrale Elena e Gerardo di Giovanni Pindemonte, un riassunto nell’almanacco Nuovo Diario Veronese, tutti del 1796, testimoniano come la vicenda fosse ormai ampiamente nota e circolasse in diverse versioni, attraverso canali differenti, per un pubblico ampio ed eterogeneo. Nell’intreccio delle voci dei viaggiatori stranieri e degli scrittori veronesi, la memoria di Romeo e Giulietta, mantenutasi viva per tutto il Settecento, giungeva così alle soglie del XIX secolo.
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