Il vino “ voltato”, chimicamente “rivoltato”. Vino e chimica nella Valpolicella dell’Ottocento
Abstract
Nel 1825, a Castelnuovo, il socio accademico Bernardino Angelini trovò che il vino prodotto nelle sue campagne era “voltato” o guastato, o, come veniva detto dai contadini, era diventato “cercone” ossia imbevibile.
Angelini ne parlò con Antonio Pellegrini, farmacista in Fumane e questi, basandosi su di un articolo di un francese, tale Breton, consegnò ad Angelini dell’acido tartarico da aggiungere al vino guasto. La serie di reazioni chimiche che si verificarono per l’aggiunta dell’acido tartarico guarirono completamente il vino , che Angelini riuscì persino a vendere.
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