Ancora sulle rosàrie veronesi raccolte da Ettore Scipione Righi
Abstract
Nella Biblioteca Civica di Verona sono conservate le trascrizioni delle favole raccolte da Ettore Scipione Righi in Valpolicella alla fine del XIX secolo, recentemente edite. A partire da questa fonte si analizza la formazione di questo corpus e le modalità di raccolta, che vede un passaggio da oralità a scrittura attraverso un gruppo di scrivani istruiti allo scopo. Si valutano quindi alcuni aspetti legati alla struttura della fiaba di tradizione orale, alle sue componenti linguistiche e al passaggio dall’oralità alla scrittura, attraverso il quale i racconti hanno subito un processo di vera e propria transcodificazione, rappresentando paradossalmente sia un atto creativo del trascrittore sia un impoverimento della dimensione orale, oltreché della dimensione gestuale. Vengono infine analizzati i luoghi di ambientazione, i suoi protagonisti e la società qui rappresentata.
Parole chiave
Fiabe popolari; Rosarie; Ettore Scipione Righi; Oralità; Fonti orali
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