Le ville di Arbizzano: contributo per un chiarimento con particolare riferimento alle ville Zamboni e Verità

Bruno Chiappa

Abstract


La presenza in un ambito territoriale abbastanza ridotto, a ridosso della città, di numerose case dominicali ha dato occasione ad errori nell’individuazione dei nobili cui appartennero nei secoli scorsi e da cui è derivata la  loro denominazione. Appunto l’eliminazione di tali errori sta alla base dell’intervento che prende in considerazione la villa attualmente degli Zamboni, quella già degli Albertini e ora della Curia diocesana, quella dei Beraldini, e in fine le due rispettivamente appartenenti ai Fedrigoni, e ai Serego Alighieri. Di ognuna di esse viene ricostruisca  sommariamente la vicenda storica e rilevati i pregi artistici sia sotto il profilo architettonico sia per l’eventuale presenza di affreschi. Per la prima della serie si propone inoltre la denominazione Piatti-Zamboni, anziché la consueta Turco-Zamboni, dimostrando con l’ausilio d numerose e diverse fonti archivistiche e della cartografia storica che mai questa villa fece parte dei beni della facoltosa famiglia Turco. Ad essa invece viene confermata la villa nota storicamente come Turco-Dall’Abaco perché nel 1656 Camillo Turco la cedette ad Agostino dall’Abaco.

Al nome dei Turco si lega anche la vicina villa, oggi dei Serego-Alighieri, perché a questa facoltosa famiglia appartenne prima di passare per via matrimoniale fra i beni dei Verità nel 1555 e degli Sparavieri nel 1797. Tale villa si segnala fra le numerose della zona soprattutto per un partito architettonico diffusamente presente in molte altre residenze nobiliari della Valpolicella, fino quasi a diventarne l’elemento caratterizzante: l’accoppiata  portico -loggia.


Parole chiave


Villa; Casa da patron; Colombara; Corte, Brolo, Oratorio, Mulino

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