Archeologia e sopravvivenza: una società per gli scavi a Giare di Prun (1879)
Abstract
Nel 1879 alcuni abitanti di Giare (allora in comune di Prun, nell’alta valle di Negrar), riunitisi in società, intrapresero uno scavo archeologico sul monte Tesoro, inseguendo una leggenda popolare che vi voleva sepolto un tesoro, e portarono alla luce le fondamenta di una torre. La vicenda viene ricostruita attraverso la documentazione archivistica, prevalentemente della Commissione consultiva di Belle Arti e Antichità, e la stampa dell’epoca. L’episodio mette in luce come le difficili condizioni economiche locali portarono a considerare l’archeologia come un possibile ambito di lavoro o comunque di proventi economici. L’episodio può contribuire a comprendere i riflessi economici delle ricerche archeologiche del tempo, oltreché illuminare la contemporanea vicenda della “selci strane”, quando manufatti di particolare foggia realizzati dagli stessi scavatori ingaggiati in scavi nella Lessinia occidentale vennero riconosciuti come autentici dai paletnologi italiani.
Parole chiave
Paletnologia; Selci strane; Monte Tesoro; Commissione consultiva belle arti e antichità; Ettore Scipione Righi; Agostino Goiran
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