Sul reimpiego di una epigrafe del pagus Arusnatium
Abstract
Nella lastra iscritta eretta da C. Octavius Capitus (CIL V 3926), la differente forma delle lettere incise nella parte destra, caratterizzate da un solco largo e corroso, rispetto a quelle presenti nella parte sinistra, di forma più sottile e regolare, non è da imputarsi all'erasione e alla riscrittura di una parte del testo, ma al reimpiego del monumento come basamento di una fontana. L'azione corrosiva dell'acqua ha, infatti, alterato sia la superfice della lastra sia la forma delle lettere incise nella parte destra. Tracce del getto d'acqua e dei solchi per collocare le lastre dell'alveo sono del resto chiaramente visibili, e paragonabili alle alterazioni subite da altri monumenti romani reimpiegati per la costruzione di fontane.
Parole chiave
C. Octavius Capitus; Lastra iscritta; Reimpiego; Base di fontana
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