Per una storia della mentalità: il linguaggio tradizionale nella degustazione del vino
Abstract
Attraverso la somministrazione di un questionario per la descrizione delle caratteristiche di alcuni vini sottoposti a degustazione a un campione di 20 produttori di vino della Valpolicella, si analizza il linguaggio utilizzato per descrivere le caratteristiche del vino. Si riscontra come si abbia a che fare con un linguaggio per nulla astratto, referenziale e ostensivo, poco «simbolico», poco articolato sintatticamente, con rilevanti condensazioni semantiche e ricco di interpolazioni metalinguistiche tese a sottolineare la difficoltà di spiegare concettualmente la sensazione provata. La descrizione è basata prevalentemente sulla categoria di differenza e non di somiglianza, che presupporrebbe appunto la formazione di una generalizzazione o di un concetto che abbraccia oggetti simili, in una tipologia linguistica non molto lontana da quella infantile. Ma probabilmente è lo strumento utilizzato a non essere idoneo a questa analisi, mentre potrebbero magari rivelarsi più fecondi metodi di inchiesta basati su esperimenti che non inducano risposte verbali, ma rispettino e si adeguino al carattere concreto.
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