I grani carbonizzati dell’età del Ferro a Monte Loffa

Renato Nisbet

Abstract


Il lavoro prende in esame i materiali di interesse archeobotanico raccolti durante gli scavi De Stefani (1883/1888), Battaglia (1930) e Zorzi (1950/1963) nell’insediamento dell’età del Ferro di Monte Loffa. Le analisi antracologiche hanno rilevato la presenza di due sole specie: una Quercia a foglie decidue e l’Abete rosso. L’analisi carpologica è preceduta dalla descrizione del metodo usato nella preparazione dei campioni, la cui analisi morfometrica, data l’abbondanza del materiale, ha riguardato una selezione dei medesimi. Tra i cereali sono stati individuati Triticum monococcum, Triticum dicoccum, Triticum aestivum, Triticum/Secale, Hordeum sp.; tra le leguminose Vicia faba, Lens culinaris, Bromus, Polygonum sp. (infestante) e Vicia/Lathyrus (infestante). Particolarmente importante nell’economia del sito doveva essere la lenticchia, mentre Triticum dicoccum era il cereale più coltivato. La relazione tra leguminose e cereali quale emerge a Monte Loffa si riscontra anche in altri siti veronesi come San Briccio di Lavagno. Viene infine sottolineata la rarità di frutti spontanei, il che indica la pratica, a Monte Loffa, di un’agricoltura piuttosto intensiva.

Parole chiave


Sant’Anna d’Alfaedo; Monte Loffa; Insediamento; Età del Ferro; Revisione degli scavi; Archeobotanica

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