Studio antropologico su resti scheletrici umani di epoca longobarda a Gargagnago
Abstract
In una cisterna d’epoca medievale, tra Gargagnago e San Giorgio di Valpolicella, nel 1983 vennero individuati dei resti scheletrici umani. In base ai femori si possono identificare un numero minimo di 85 persone: 52 adulti, di cui 28 maschi e 24 femmine, e 33 giovanili. Il comportamento antropologico di questi resti risulta abbastanza omogeneo al suo interno sia per i caratteri metrici che per quelli modologici. L’omogeneità dei caratteri metrici ha pieno riscontro nell’indice cefalico orizzontale (3 valori di mesocefalia contro uno di dolicocefalia), nell’indice diafisario omerale (46 valori di euribrachia contro 6 di platibrachia), nell’indice pilastrico (70 femori presentano pilastro mentre 8 ne sono privi) e nell’indice diafisario tibiale (54 valori di euricnemia contro 7 di mesocnemia) mentre l’indice cnemico (29 valori di euricnemia contro 15 di mesocnemia e 4 di platicnemia) e ancor più l’indice platimerico (nei maschi: 18 valori di platimeria contro 23 di eurimeria - nelle femmine: 20 valori di platimeria contro 13 di eurimeria), tendono ad essere meno uniformi. il gruppo si inserisce mediamente nel quadro antropologico della sua epoca, avvicinandosi molto al gruppo dei Longobardi di Verona, al gruppo di Trento (Palazzo Tabarelli) e a quello di San Polo di Brescia. Anche la serie di Camalavicina (Verona) non se ne allontana molto, seguita dalle stazioni trentine di Pedersano, di Nomi e della Val di Fiemme, e dalla stazione longobarda di Vicenza, mentre risultano diversificati quelli si Rocca di Rivoli e Vione (Valcamonica).
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