La diffusione del Neolitico nella Valdadige meridionale
Abstract
Il processo di neolitizzazione della Valdadige meridionale comportò dapprincipio la sola diffusione della ceramica. L’habitat del primo Neolitico è polarizzato sui grandi fondovalle, con l’abbandono degli ambienti montani. Nel primo Neolitico perdura l’economia predatoria mesolitica. Le ceramiche del Gruppo del Gaban mostrano contatti medioeuropei (Linearbandkeramik) e strette affinità con i coevi gruppi padani. L’industria litica conserva i tratti tradizionali mesolitici, in assenza di manufatti in pietra levigata. Industrie in osso e corno sono attestate nei ripari sottoroccia (asce, zagaglie, spatole in palco di cervo). Ricca documentazione di oggetti d’arte proviene dal Riparo Gaban. L’attività agricola si afferma solo con la cultura dei Vasi a Bocca Quadrata (Neolitico medio), entità permeata da influssi balcanici. Essa colonizza anche gli ambienti alle medie quote montane. In un momento avanzato si diffonde lo stile decorativo meandro-spiralico, documentato per es. a Sant’Ambrogio di Valpolicella e alla Rocca di Rivoli. L’ultimo Neolitico è caratterizzato dallo stile ceramico a incisioni e impressioni diffuso da nord verso sud attraverso la direttrice atesina. Alla Rocca di Rivoli si manifestano importanti influssi occidentali (cultura di Lagozza).
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