Un falso storico: le «selci strane» di Breonio

Alfredo Buonopane

Abstract


Resoconto della vivace polemica che, verso la fine dell'Ottocento, contrappose studiosi italiani e nordeuropei sulla questione dell'autenticità di alcune «selci strane» rinvenute nei dintorni di Breonio di Fumane. Nonostante la strenua e, a tratti, rabbiosa difesa della genuinità dei ritrovamenti da parte degli Italiani guidati da Luigi Pigorini, le argomentazioni dei colleghi francesi e inglesi, tra i quali spiccava l'autorevole André Vayson de Pradenne, si rivelarono alla fine decisive nel confermare la falsità di questi reperti, che costituivano spesso imitazioni di oggetti moderni di uso quotidiano, come forchette, pettini e croci. Si registrarono, infine, diverse ammissioni di colpevolezza da parte di alcuni abitanti di Breonio, che furono sorpresi a «seminare» falsi reperti nei campi attorno al paese. Trattandosi di operai normalmente al servizio dell'ispettore degli scavi Stefano De Stefani durante le ricerche che quest'ultimo compì attorno a Breonio, si può facilmente presumere che la prospettiva di facili guadagni legati al proseguimento degli scavi e alla vendita dei falsi spinsero diversi locali a fabbricare le «selci strane».


Parole chiave


Selci strane; Breonio di Fumane; Luigi Pigorini; André Vayson de Pradenne; Stefano De Stefani

Full Text

PDF

Refback

  • Non ci sono refbacks, per ora.


Copyright (c) 2018 Alfredo Buonopane

Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella
Via Vaio 25 - 37022 Fumane (VR) - info@cdsv.it
c.f.: 93003980237

La digitalizzazione dell'Annuario Storico della Valpolicella è stata realizzata con il contributo di: