Il recupero di C.I.L., V, 3918 e nuovi frammenti epigrafici del Pagus Arusnatium
Abstract
Riscoperta dell'iscrizione CIL V 3918, coperta da uno strato di intonaco nel chiostro della pieve di San Giorgio di Valpolicella. L'iscrizione, pubblicata da Giovanni Girolamo Orti Manara all'inizio dell'Ottocento, fu invano cercata da Theodor Mommsen, che si limitò a riportare la lettura di Orti Manara nel Corpus Inscriptionum Latinarum. L'integrazione [S]oli et L[unai] proposta da Orti Manara e accettata da Mommsen appare però difficilmente sostenibile, poiché dopo la seconda L è chiaramente visibile un ampio spazio vuoto. Sarebbe pertanto più facile pensare a un'abbreviazione del prenome Lucius. Oltre a ciò, la L di [S]oli, oggi solamente in parte visibile, appare in realtà come un'altra I nei disegni del pittore ottocentesco Giuseppe Razzetti. Vengono infine pubblicati tre frammenti inediti: la parte inferiore di un'ara, proveniente da San Giorgio, recante il cognome Iusta, il frammento interno, rinvenuto anch'esso a San Giorgio, di un monumento non precisabile con le lettere OC, forse integrabili in Oc[tavius], e il frammento angolare superiore destro di un monumento proveniente da San Floriano, che reca l'iscrizione [- - -]us.
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